Newsletter



Calendario Eventi

lu ma me gi ve sa do
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
Dimensione testo:       

Amministrazione Trasparente

Amministrazione Trasparente  »  Altri contenuti  »  Whistleblowing

Whistleblowing

Il dipendente che segnali violazioni o irregolarità riscontrate durante la propria attività agli organi deputati ad intervenire compie un atto di manifestazione di senso civico, contribuendo all’individuazione e alla prevenzione di rischi e situazioni pregiudizievoli per l’amministrazione di appartenenza e, di riflesso, per l’interesse pubblico collettivo. L’articolo 1, comma 51, legge n. 190 del 2012, modificato dall'art. 31, comma 1, Legge n. 114 del 2014, nonché adesso il “nuovo” art. 54 bis d.lgs. 165/2001 introdotto da ultimo dalla l.179/2017, prevede i principi di tutela per il dipendente che effettui una segnalazione al quale è garantita tutela e riservatezza dell’identità. Predetta tutela, tuttavia, trova un limite nei «casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione o per lo stesso titolo ai sensi dell’art. 2043 del codice civile. La tutela non trova, quindi, applicazione nei casi in cui la segnalazione riporti informazioni false rese con dolo o colpa (“Le tutele di cui al presente articolo non sono garantite nei casi in cui sia accertata, anche con sentenza di primo grado, la responsabilità penale del segnalante per i reati di calunnia o diffamazione o comunque per reati commessi con la denuncia di cui al comma 1 ovvero la sua responsabilità civile, per lo stesso titolo, nei casi di dolo o colpa grave”).
La segnalazione di cui sopra, deve essere indirizzata al RPCT, identificato dall’ANAC come primario destinatario nelle “Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)” (Determinazione n. 6 del 28 aprile 2015).
Il RPCT è responsabile, sotto il profilo disciplinare, delle esigenza di tutela del segnalante. Le condotte illecite segnalate, comunque, devono riguardare situazioni di cui il soggetto sia venuto direttamente a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro e, quindi, ricomprendono quanto si è appreso in virtù dell’ufficio rivestito ma anche quelle notizie che siano state acquisite in occasione e/o a causa dello svolgimento delle mansioni lavorative, seppure in modo casuale. Non sono invece meritevoli di tutela le segnalazioni fondate su meri sospetti o voci. Non è necessario che il dipendente sia certo dell’effettivo avvenimento dei fatti denunciati e dell’autore degli stessi, essendo invece sufficiente che il dipendente, in base alle proprie conoscenze, ritenga altamente probabile che si sia verificato un fatto illecito nel senso sopra indicato. In questa prospettiva è opportuno che le segnalazioni siano il più possibile circostanziate e offrano il maggior numero di elementi al fine di consentire all’amministrazione di effettuare le dovute verifiche. La segnalazione deve recare come oggetto “Segnalazione di cui all’articolo 54 bis del decreto legislativo 165/2001”. La segnalazione, redatta in forma cartacea, viene quindi inserita in doppia busta chiusa e viene inviata all’ufficio protocollo, che consegna la busta interna, senza aprirla, al Responsabile della prevenzione della corruzione. La segnalazione ricevuta da qualsiasi soggetto diverso dal Responsabile della prevenzione della corruzione deve essere tempestivamente inoltrata dal ricevente al Responsabile della prevenzione della corruzione.


Posto che la dimensione e la struttura degli uffici dell’Azienda non consentono di apporre una cassettina che garantisca la riservatezza dell’identità del segnalante, si considera valida la segnalazione inviata sulla mail pec a disposizione del RPCT, all’indirizzo asmr@pec.it .
Nel caso in cui la segnalazione riguardi il Responsabile della prevenzione della Corruzione, il dipendente potrà inviare la propria segnalazione direttamente al Sindaco del Comune di Rescaldina, all’indirizzo sindaco@comune.rescaldina.it.
Il RPCT prende in carico la segnalazione per una prima sommaria istruttoria. Se indispensabile, richiede chiarimenti al segnalante e/o a eventuali altri soggetti coinvolti nella segnalazione, con l’adozione delle necessarie cautele; il RPCT, sulla base di una valutazione dei fatti oggetto della segnalazione, può decidere, in caso di evidente e manifesta infondatezza, di archiviare la segnalazione. In caso contrario, valuta a chi inoltrare la segnalazione in relazione ai profili di illiceità riscontrati tra i seguenti soggetti:
Amministratore Unico; Consiglio Comunale; Autorità giudiziaria; Corte dei conti; ANAC. La valutazione del Responsabile della prevenzione della corruzione dovrà concludersi entro sessanta giorni. I dati e i documenti oggetto della segnalazione vengono conservati a norma di legge.
Le norme sul whistleblowing trovano applicazione, oltre che nei confronti dei dipendenti, anche nei confronti di fornitori di beni e servizi della Società.